“Ulss 2 sottorganico di 161 unità, la Regione intervenga. Senza sblocco delle assunzioni e nuove autorizzazioni al turnover, il sistema rischia il collasso dopo l’estate”. A lanciare l’allarme è Marta Casarin, segretaria Cgil Funzione pubblica Treviso.
E il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi replica: “Abbiamo 71 infermiere assenti per maternità. Stiamo assumendo, ma i posti in graduatoria sono quelli che sono. Confidiamo di attingere dai 100 laureati che arriveranno fra novembre e dicembre”.
Il grido di allarme del sindacato scaturisce dai 7.913 dipendenti dichiarati dall’azienda sanitaria, superiori al fabbisogno fissato per il 2023 in 7.724 unità. Numeri che non raccontano, però, i 1.045 part-time e le 350 aspettative. Numeri che si intrecciano, per di più, con gli 83 pensionamenti e le 154 dimissioni volontarie dei primi otto mesi dell’anno: 71 le uscite complessive degli infermieri.
“I numeri potrebbero farci pensare a un’abbondanza di organico, ma la realtà dei fatti è un’altra”, incalza Casarin, “Le persone in aspettativa fanno segnare un meno 161 unità rispetto al fabbisogno. Alla luce pure dei pensionamenti e delle dimissioni volontarie, contate fra gennaio e agosto, sono numeri preoccupanti: in tutto il Veneto vige ancora il blocco delle assunzioni per lo sforamento del tetto di spesa e le ultime autorizzazioni per la copertura del turnover sono state fatte nel primo trimestre, coprendo i posti solo fino a settembre. Si pensi che dei 128 infermieri autorizzati al turnover, soltanto 86 hanno accettato l’incarico”.
Entrando più nel dettaglio, la quiescenza è arrivata per 25 infermieri, 21 Oss e cinque medici. Quanto alle dimissioni volontarie, il conteggio comprende 51 medici, 46 infermieri, 12 Oss. E così la sindacalista Casarin fa un appello alla Regione: “Chiediamo di superare il blocco delle assunzioni, cancellare i tetti di spesa, aumentare le retribuzioni, rimettere risorse nel sistema per evitare la chiusura di molti servizi pubblici in favore della sanità privata. Ricordiamo che non si trovano neppure le ostetriche: a fronte di tre autorizzazioni, nessuna ha accettato. E mancano pure 20 psichiatri”.
Benazzi torna sulle maternità, evidenziando le grandi difficoltà nel trovare personale: “La questione riguarda anzitutto gli infermieri, avendone oggi 71 assenti per maternità. Non riusciamo a sostituirli: un po’ perché si preferisce il contratto a tempo indeterminato un po’ perché proponiamo l’area medica, dove in estate ci sono le maggiori esigenze, ma che è più faticosa e onerosa. Ne abbiamo assunti alcuni, stiamo scorrendo le graduatorie e chiamando tutti, ma i numeri delle graduatorie sono limitati: ne avevamo 28 a tempo indeterminato, 20 a tempo determinato. Qualcuno ha detto sì, qualcuno ha rinunciato”.
Così il manager Ulss 2 guarda più in là: “Aspettiamo la prossima infornata di laureati in Infermieristica, i 100 che usciranno fra novembre e dicembre. E poi, per inizio 2024, un nuovo concorso”.
In prospettiva, il bacino dovrebbe, per di più, ampliarsi: “Ricordiamo infine che, da quest’anno, i posti a disposizione, nella sede universitaria di Treviso, sono passati da 100 a 200. Anche se, ad oggi, gli iscritti sono un centinaio. Purtroppo facciamo anche i conti con una crisi vocazionale”.- “Attingeremo dai 100 laureati che arriveranno fra novembre e dicembre”
La Tribuna di Treviso