Da tempo i contagi Covid notificati non crescevano, ma da metà luglio la tendenza si è invertita e potrebbe non essere un’oscillazione momentanea bensì un vero trend almeno di medio termine, come conferma l’andamento dell’indice di replicazione diagnostica, arrivato al 3 agosto al 140% (ovvero per ogni diagnosi si stima che se ne replicano 1,4) e sembra intenzionato a crescere ancora. Di pari passo, da metà luglio anche i ricoverati sono aumentati”.
Lo sottolinea l’epidemiologo Cesare Cislaghi, che aggiunge: “la reazione delle istituzioni incredibilmente è stata quella di eliminare l’isolamento dei soggetti contagiosi” ma “invitiamo a rispettarlo ugualmente” in caso di positività. Nel mese di luglio i decessi Covid sono stati 145, che potevano magari essere evitati se non si fossero contagiati.
“L’andamento dei decessi non è ancora in chiara crescita come i contagiati e i ricoverati, ma sappiamo che si dovrà aspettare la metà di agosto per vedere se anche la mortalità è cresciuta”, precisa Cislaghi.
“Incomprensibile” è per Cislaghi in questo contesto la decisione di eliminare l’isolamento: “molti infettivologi, igienisti ed epidemiologi avevano detto che era meglio aspettare, ma il Governo il 7 agosto ha voluto mandare in vacanza anche i contagiati. Ormai i contagi saranno affari personali che non riguarderanno più le istituzioni”.
Quanto alle cause dell’aumento dei contagi registrati nell’ultimo monitoraggio, “sarebbe importante avere altre indicazioni come quelle ricavabili dalle acque reflue” per capire se si tratti di un aumento reale di casi o solo dei test effettuati. “Le statistiche attuali sottostimano la circolazione del virus e quindi una variazione dei valori e quindi potrebbe essere dovuta a fattori comportamentali”. Ma se, come sembra, l’attuale crescita non è solo una crescita di notifiche ma “se dovesse invece portare a una nuova ondata epidemica”, conclude l’epidemiologo, “sarà molto difficile che la popolazione accetti nuove misure dopo queste dichiarazioni del Governo.”