Il Veneto, alla disperata ricerca di medici, blocca l’assunzione dei dottori che avevano regolarmente vinto i relativi concorsi. È il paradosso che sta coinvolgendo i professionisti vincitori di tre concorsi banditi da Azienda Zero. Si erano aggiudicati l’incarico in diverse specialità mediche, pronti a coprire posti disponibili nelle diverse aziende sanitarie e ospedaliere della regione. Ma la loro assunzione è stata bloccata dal Crite (la Commissione regionale per l’investimento, tecnologia e edilizia).
«C’era il rischio che le aziende sanitarie superassero il tetto di spesa per il personale, stabilito da ciascun bilancio» spiega la Regione, confermando la notizia. Nel 2022, il limite ammontava a 3 miliardi e 128 milioni euro, variamente distribuiti tra le diverse aziende del Veneto.
L’Usl con più risorse a disposizione era la 2 trevigiana, che ha potuto contare su un “bottino” di 456 milioni di euro, seguita dalle Usl 3 Serenissima (397 milioni) e 6 Euganea (340 milioni). Nel 2022 nessuna azienda ha sforato il tetto.
E, anzi, è rimasto pure un margine di 33 milioni non spesi. Adesso – finita l’emergenza, che ha consentito anche diverse assunzioni emergenziali in deroga alla normativa, tutte specificamente approvate dall’area Sanità e sociale – il rischio è che il limite possa essere superato.
Ma, assicura la Regione: «Confidiamo che la situazione si risolva nel giro di qualche settimana. In ogni caso, è sempre garantito il turnover tra medici in pensione e nuovi assunti: ai dottori ora nel “limbo” sarebbero stati assegnati ruoli all’interno di reparti già con un numero adeguato di operatori sanitari».
Ma sono rassicurazioni che non convincono Sonia Todesco, segretaria regionale di Cgil Fp: «Mi chiedo quali reparti ospedalieri possano contare su un numero adeguato di operatori sanitari. Anche perché, se così fosse, Azienda Zero non avrebbe certo bandito i concorsi, vista la gravissima carenza di medici e infermieri».
Stando ai dati forniti dai sindacati, gli ospedali veneti, per funzionare a pieno regime, garantendo turni e riposi come da contratto e senza appoggiarsi pesantemente ai privati, dovrebbero poter contare su 1.300 dottori in più.
Ma questi mancano “in natura”: lo spiegano i concorsi che Azienda Zero bandisce a rotta di collo, ma ai quali si iscrive un numero di professionisti sempre insufficiente.
Il prossimo scadrà domani: si cercano 60 psichiatri, 28 neuropsichiatri infantili, 21 tecnici di radiologia, 11 oncologi e un neurochirurgo.
La finestra successiva si chiuderà il 3 agosto: in questo caso si cercano 101 anestesisti, 49 radiologi, 7 ortottisti, 3 chirurghi maxillo-facciali e un podologo. E poi ci sono gli avvisi pubblici di manifestazione di interesse, quasi senza limiti, né di tempo, né di posti: si cercano medici specializzandi, professionisti in quiescenza, infermieri e Oss con titolo conseguito all’estero.
Una domanda larghissima per una schiera di professionisti della sanità. Il paradosso? Pure i pochi che si sono presentati ai concorsi, vincendoli, adesso sono stati bloccati.
Intanto, sembra essere già finita la luna di miele tra i sindacati e il nuovo direttore generale della sanità veneta Massimo Annicchiarico. «Ci aveva promesso tavoli di confronto costanti.
Ha fatto saltare l’incontro che era in programma oggi (ieri, ndr)» lamenta Todesco, «E pure i tavoli precedenti si sono tutti tenuti a lunga distanza l’uno dall’altro, impedendo un confronto continuo e saldo. Adesso vengono persino bloccate le assunzioni: pretendiamo risposte».
La Nuova Venezia