Prosegue il confronto tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Per mercoledì prossimo, 26 luglio, è fissato un nuovo tavolo tra le parti sociali e l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale. Tante le opzioni possibili per gli interventi da fare sulla previdenza con la prossima legge di Bilancio e nel 2024. L’obiettivo del governo Meloni è cancellare la legge Fornero, ma per farlo sono necessarie risorse al momento non reperite.
Si punta per ora a estendere l’attuale Quota 103 al 2024, ma potrebbe scattare anche l’opzione di Quota 41 contributiva. Con la prima si va già in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma la misura scade a dicembre. Con la seconda si andrebbe in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, ma con l’assegno calcolato con il metodo contributivo (che significa importi più bassi in alcuni casi anche del 20-30%).
Tra le possibilità, poi, c’è l’estensione di Opzione donna, che potrebbe tornare com’era prima del taglio dell’ultima Manovra e Quota 96, riservata ai lavoratori gravosi. Una sorta di Ape sociale 2.0. La vera novità delle ultime ore è proprio questa.