Clima teso al tavolo del rinnovo del Ccnl con tanto di polemica a mezzo stampa tra alcuni sindacati della dirigenza medica e il presidente Aran Antonio Naddeo, in vista del prossimo incontro in Agenzia del pomeriggio del 4 luglio. Giorno in cui i sindacati incontreranno, nella mattinata, anche in ministro della Salute Orazio Schillaci
“Mi meravigliano le dichiarazioni polemiche diffuse in questi giorni dai sindacati medici Anaao-Assomed e Cimo riguardo ai temi caldi del rinnovo contrattuale, Ccnl dirigenza medica e sanitaria 2019-2021, poiché nelle ultime riunioni ristrette svolte in Aran abbiamo individuato importanti punti di incontro proprio sugli aspetti rilevati dalle organizzazioni sindacali come guardie mediche e pronta disponibilità, su cui contiamo di realizzare ulteriori passi avanti nella prossima riunione plenaria fissata per martedì prossimo.
Per quanto riguarda, in particolare, il nodo degli orari di lavoro, l’Aran si sta attivamente adoperando con le Regioni per individuare le soluzioni più eque e percorribili per i sindacati per arrivare alla firma del contratto collettivo.
Per questo, data la complessità della contrattazione e l’urgenza di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini e le tutele di chi opera in corsia, l’auspicio è che da parte di chi siede ai tavoli di negoziazione si mantenga un profilo di coerenza tra quello che si dice nelle riunioni e quello che si dichiara pubblicamente per non allungare ulteriormente i tempi del rinnovo”.
Così in una nota il presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, Antonio Naddeo in vista della prossima riunione plenaria con i sindacati prevista per martedì 4 luglio, ore 15, presso la sede dell’Aran.
La replica: “Niente polemiche, il testo è inaccettabile”
“Le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dai sindacati Anaao Assomed e Cimo in merito alla trattativa per il rinnovo del contratto dei medici, veterinari e dirigenti sanitari sono tutt’altro che polemiche, come invece sostiene in una nota il Presidente dell’Aran Antonio Naddeo.
La reazione delle organizzazioni sindacali – che, lo ricordiamo, devono difendere gli interessi dei lavoratori – è scaturita dalla lettura di una bozza di contratto che ha numerosi risvolti negativi per la qualità della vita e del lavoro dei professionisti che rappresentano. Una presa di posizione che è stata più volte ribadita dall’Anaao Assomed e dalla Cimo con coerenza nel corso delle riunioni, oltre che attraverso i mezzi stampa”. Evidenziano in una nota Anaao e Cimo.
“I punti di incontro concordati non risolvono le maggiori criticità denunciate dalle organizzazioni sindacali, tra le quali l’orario di lavoro – dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo -. E sono questi gli snodi su cui occorre lavorare per migliorare un testo che, al momento, riteniamo inaccettabile”.
“Siamo consapevoli della disponibilità dell’Aran – aggiungono -, che sta indubbiamente tentando di raggiungere un accordo nell’ambito del proprio ruolo istituzionale, ma appare evidente che ci troviamo dinanzi a un muro di gomma composto dalle Regioni che al momento impedisce di ottenere dei risultati tangibili e avere tempi certi e rapidi di chiusura della trattativa. Non possiamo che auspicare, allora, che l’Aran riesca a persuadere le Regioni sulla necessità di arrivare a un contratto realmente migliorativo per i dirigenti medici, sanitari e veterinari e che possa fornire nuova speranza alle migliaia di colleghi che continuano a fuggire dagli ospedali. Il contratto non può essere un mero atto burocratico economico, ma deve concorrere a migliorare lo stato del nostro sistema di cure e di chi le eroga”.
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