L’Aula del Senato ha approvato la fiducia chiesta dal Governo sul Dl enti pubblici, nel testo già approvato dalla Camera. Il voto è arrivato con 100 sì, 74 no e un astenuto. È così stato dato il disco verde definitivo al provvedimento.
Tra le principali novità del provvedimento, la possibilità per le guardie mediche che hanno anche il ruolo di medico di famiglia – circa settemila in totale – di avere in carico fino a mille assistiti contro gli 850 attuali. L’emendamento approvato dovrebbe consentire a questi medici (definiti medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali) di garantire l’assistenza di base a 1,5 mln di cittadini in più. Plaude Tommasa Maio (Segretario nazionale Fimmg Continuità assistenziale): «Con questo ulteriore passaggio – ha commentato a caldo – si conclude un iter legislativo che ai più potrebbe sembrare un tecnicismo, ma che di fatto avrà un impatto positivo per migliaia di professionisti e milioni di cittadini».
L’emendamento prevede fino al 2026 la possibilità per i medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali di avere fino a 1.000 assistiti. Nel quadro di gravi carenze di professionisti che affligge molte aree del Paese, un provvedimento emergenziale come questo – rilevano dalla Fimmg – è importantissimo per contenere i danni della mancata programmazione. «Soprattutto se paragonato all’inerzia delle Regioni che da un lato lamentano carenze di medici e dall’altro continuano a causare ritardi nella pubblicazione dei bandi per la formazione delle nuove leve della medicina generale», afferma Maio. Un ritardo che “impedisce al ministero di provvedere all’avviso nazionale e, quindi, fissare la data del concorso che porterebbe a potenziare un’assistenza sul territorio sempre più capillare ed efficace già subito dopo il superamento del concorso”.
A esprimere sollievo per l’approvazione in Senato dell’emendamento è anche la Segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, impegnata con la sua associazione nel monitorare e denunciare la desertificazione dell’offerta assistenziale pubblica e le difficoltà che devono quotidianamente affrontare medici e pazienti. «Quella di oggi ci sembra una buona notizia – dice Mandorino – perché consentirà di evitare che milioni di cittadini restino senza medico di famiglia e aiuterà a garantire il funzionamento della continuità assistenziale. Chiaramente, c’è ancora molto da fare, perché il problema delle carenze è un tema nazionale. Una questione che riguarda drammaticamente il Nord Italia ma che è sempre più sentito anche in molte aree del Sud».
La Fp-Cgil è invece la prima a commentare il via libera arrivato sempre dal Dl enti alla stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria degli Irccs e Izs pubblici, “un atto doveroso nei confronti di lavoratrici e lavoratori che svolgono un’attività preziosa e strategica per il Paese. La vittoria è dovuta alla lotta dei ricercatori che va avanti da anni e che non hanno mai mollato e noi, Fp Cgil, con loro”, comunica il sindacato. Che dopo la pubblicazione chiede “si possa procedere in tempi brevissimi alle assunzioni. Lavoratrici e lavoratori hanno bisogno di certezze, di valorizzazione, di futuro. Siamo stati e continueremo a essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della ricerca sanitaria che in questi anni non hanno mai smesso di lottare per il diritto alla stabilità e al riconoscimento professionale. Ora è necessario dare la massima certezza a un percorso che riconosca la giusta valorizzazione per un personale altamente specializzato che ha duramente sofferto anni e anni di precariato. In più – rilevano – è necessario e fondamentale rinnovare il Ccnl sezione ricerca sanitaria”, conclude Fp Cgil.
Via libera alla proroga del versamento del payback per le aziende produttrici di dispositivi medici dal 30 giugno al 31 luglio.