Radiocor. «Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità, ci diamo l’obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorit la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell’accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità». Così, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del primo tavolo con i rappresentanti delle sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal). «Sulla materia sanitaria – ha rimarcato – bisogna ricordare che c’è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un’interlocuzione molto seria», ha precisato Meloni.
Più in generale sul tema RepowerEu Meloni ha sollecitato un dibattito «pragmatico, non ideologico»: il Pnrr «è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente – ha spiegato – per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerEu diventa l’occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato».
A chiusura dell’incontro, subito prima del “tavolo” con le associazioni datoriali, Meloni ha confermato «quanto detto in apertura: voglio provare ad andare ancora di più nel profondo, anche l’approccio pregiudiziale non mi stupisce ma non mi preoccupa. Mi interessa – ha spiegato – entrare nel merito delle cose, che significa il richiamo alla responsabilità. Quando ci si mette al tavolo bisogna scegliere le priorità con le risorse di cui si dispone. Mi interessano tutti i temi che sollevate e se avessi le risorse avrei già fatto tutto, ma mettendo insieme tutte le richieste si arriva a decine di miliardi. Occorre fare delle scelte che puntano sul moltiplicatore più alto. Le scelte vanno fatte, quindi il punto è: vogliamo provare a fare insieme queste scelte? Mi piacerebbe avere un coinvolgimento che non fosse di pregiudizio, nell’interesse non del singolo ma della Nazione. Se c’è una volontà reale di fare qualcosa si possono trovare le soluzioni giuste. Voglio provare a capire se nel merito vogliamo avere un approccio costruttivo pur nel rispetto delle differenze. Possiamo ragionare sulle grandi strategie assumendoci tutti le responsabilità. La volontà del governo c’è ed è visibile», ha sottolineato infine la premier.
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