Ok del Governo al provvedimento. Il Ministro: “Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare”.
La misura tanto attesa sia dai cittadini che dai medici e che promette di semplificare sempre di più la vita di chi ha bisogno di farmaci con la possibilità di rinunciare alla ricetta cartacea (che resta comunque sempre possibile) è prevista nel disegno di legge che contiene la «delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria» e che è stato approvato oggi in consiglio dei ministri.
La ricetta dematerializzata è nata oltre dieci anni fa, ma il suo impiego massiccio è stato implementato velocemente agli inizi della pandemia nel 2020 (con l’allora decreto Cura-Italia) proprio per venire incontro alla necessità di lasciare casa il meno possibile e di evitare assembramenti. La misura era stata prorogata a tutto il 2024 dall’ultimo decreto milleproroghe, ma ora – appena il disegno di legge sarà approvato – entrerà definitivamente a regime.
La bozza – una decina di articoli – prevede anche altre misure per la semplificazione della vita dei cittadini (si veda l’articolo in basso sull’accesso ai servizi digitali) oltre che misure taglia-burocrazia per i disabili, per le autorizzazione dei farmaci, per il turismo, le autorizzazioni di polizia e la prevenzione di incendi e di sicurezza antincendio. Come per ogni delega si tratta per ora solo di principi generali da attuare poi con decreti legislativi che dovranno essere approvati entro agosto 2024.
In particolare per quanto riguarda le semplificazioni e l’«accelerazione dei procedimenti per le persone con disabilità» la delega prevede che il Governo segua alcuni «criteri direttivi»: si va dalla semplificazione di tutte le procedure «in materia di autorizzazioni, concessioni, contributi, agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità, nonché in materia di accesso alle prestazioni»fino alla «riduzione degli oneri amministrativi a carico dei cittadini affetti da patologie croniche ed invalidanti ed eliminazione della ripetizione degli accertamenti sanitari per le patologie e le disabilità permanenti». Dovranno poi essere «concentrati» tutti i procedimenti di riconoscimento di invalidità e non si dovranno presentare tutti quei documenti che sono già presenti nel fascicolo sanitario elettronico.
Per quanto riguarda la farmaceutica oltre alla semplificazione e all’accorpamento dei procedimenti amministrativi dovrebbe entrare nel testo oggi sul tavolo di Palazzo Chigi una norma per il controllo più stretto della carenza di farmaci esplosa nei mesi scorsi, ora in riformulazione da parte del ministero della Salute con la possibilità per l’Agenzia italiana del farmaco di comminare delle sanzioni. Infine si stabilisce che l’odontoiatra possa esercitare le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del viso.