Covid addio, le vacanze all’estero sono in forte ripresa e con esse le malattie del viaggiatore. Osservatorio privilegiato sulla situazione nella Marca è il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso che traccia un quadro aggiornato e invita la popolazione a seguire alcuni utili consigli di prevenzione. Da inizio anno gestiti nell’Ulss 2 una dozzina di casi di Tbc e una quindicina di casi di malaria. I casi più frequenti «Le patologie da importazione stanno seguendo un trend in crescita, vista la ripresa della mobilità su scala globale, anche dal punto di vista epidemiologico ci stiamo riportando ai livelli pre-pandemia» afferma il primario e infettivologo Mario Giobbia. Nei primi cinque mesi di quest’anno sono stati ricoverati a Treviso per tubercolosi una dozzina di pazienti con un quadro clinico severo, molti stranieri provenienti da aree ad alto rischio quali Pakistan, India e Africa, ma anche italiani transitati in queste zone. Negli ultimi mesi si contano anche una quindicina di casi di malaria affrontati mettendo i malati sotto terapia farmacologica.
«Riconoscere precocemente casi come questo, che si manifestano con febbre accompagnata da forti dolori articolari (non a caso dengue significa “bastonato” e può sfociare in gravi emorragie) è importante, perché consente di monitorare e trattare adeguatamente il paziente, e allo stesso tempo attivare tutte le misure di prevenzione per evitare che tramite il vettore della zanzara, l’infezione si propaghi “da persona a persona” nel nostro territorio, generando un focolaio autoctono» sottolinea il dottor Giobbia.
Con l’avvicinarsi dell’estate è stato inoltre attivato il sistema di sorveglianza per il West Nile virus e l’encefalite da zecca (Tbe) che ormai sono endemiche nel Nord Est. «Prima di mettersi in viaggio verso un meta straniera è buona cosa non basarsi sul passaparola tra amici, ma rivolgersi all’ambulatorio viaggiatori dell’Ulss 2 per valutare insieme eventuali profilassi» suggerisce il primario.
Vaccinazioni quali antidifterite, tetano, pertosse, polio, epatite a e b, nonché antitifica, possono essere utili per chi sceglie una destinazione esotica. Da sfatare anche il mito dell’antimalarico. «È diffuso il credo che questo farmaco sia tossico per fegato e reni. Certo, come tutti i medicinali ha controindicazioni, ma se somministrato in maniera corretta è estremamente utile» aggiunge l’esperto. Da tenere a mente un altro dettaglio. «Se a distanza di pochi giorni e fino a una ventina di giorni dal rientro da un viaggio internazionale dovessero comparire febbre e dolori muscolari è buona cosa parlarne subito con il medico e fare presente di aver fatto un viaggio» conclude Giobbia, «la diagnosi precoce delle malattie d’importazione è fondamentale per trattarle in tempo ed evitare conseguenze anche molto negative per la salute». Inoltre, per chi trascorre lunghi periodi dove il Dengue è endemico (ad esempio Brasile, Venezuela, Sudamerica, Caraibi) è consigliata la vaccinazione. Anche alle nostre latitudini per chi va a camminare nell’area delle Prealpi e della Pedemontana sarebbe utile effettuare la profilassi contro la tbe da zecca.
Valentina Calzavara – La Tribuna di Treviso