Arriva sino a 100 euro al mese (quasi 600 in sei mesi) il taglio cumulato del cuneo fiscale per effetto del nuovo intervento previsto dal Decreto lavoro. Il nuovo taglio, che varrà per sei mesi anziché i 5 annunciati in precedenza, riguarda tutte le fasce di reddito e vale 4 punti percentuali: in questo modo chi guadagna sino a 25 mila euro lordi all’anno (1.520 euro netti/mese) avrà una riduzione di 7 punti, mentre tra 25 mila e 35 mila euro lordi di stipendio il beneficio sarà di 6 punti.
Quanto vale il nuovo sconto?
Sino a 10 mila euro di stipendio (circa 780 netti al mese) 4 punti in meno di prelievo contributivo valgono 25,67 euro che sommati ai 19,25 dei tagli precedenti (governo Draghi + legge di Bilancio 2023 del governo Meloni) portano il totale a 44,92 euro al mese e 269,52 nel semestre. Beneficio che sale a 67,38 euro mese (38,5+28,88) con 15 mila euro (404,28 nel semestre), a 76,82 (43,9+32,92) con 20 mila euro (460,92 in sei mesi), a 96,38 con 25 mila euro (578,28 in sei mesi) cumulando i vecchi sconti Draghi-Meloni (41,15 euro/mese) con questo ultimo che per questa fascia di lavoratori è pari a 54,87 euro.
Sopra la soglia dei 25 mila lo sconto scende da 7 a 6 punti ed il vantaggio in termini assoluti si riduce anche perché sale un poco il prelievo fiscale: diventa infatti di 90,54 euro/mese per chi ha un reddito lordi di 27.500 euro (60,36 euro del nuovo taglio + 30,18 del vecchio / 543,24 nel semestre), 90,49 euro con 30 mila euro (57,56+32,92/542,94 nel semestre), 91,52 euro (61,01+30,51) con 32.500 euro di stipendio che diventano 549,12 nel semestre ed infine 98,56 euro per chi arriva ai 35 mila euro lordi all’anno (circa 1.900 netti al mese) cumulando i 32,85 euro introdotti dal governo Draghi e poi confermati dall’ultima legge di Bilancio ai 4 punti di oggi che in totale per questa fascia valgono 65,70 euro /mese, 591,36 euro in più in totale negli ultimi sei mesi dell’anno. Soprattutto per i redditi più alti questi importi iniziano a diventare interessanti ma siano ancora ben lontani dal consentire un recupero significativo dell’inflazione degli ultimi anni tenendo presente che l’ultimo rapporto dell’Istat segnala un distacco di ben nove punti tra il costo della vista e l’aumento dei salari dei lavoratori italiani. Poi va ricordato che si tratta di un intervento a termine, come lamentano i sindacati, già particolarmente oneroso per le casse dello Stato (4,5 miliardi di euro circa), che scade con quest’anno. Per riconfermarlo anche nel prossimo il governo dovrà reperire all’incirca 12,6 miliardi di euro. Non sarà facile.
La tabella: Il beneficio in 6 mesi
10 mila euro…………269,5
12.500…………………..336,9
15.000………………….404,3
17.500………………….403,3
20.000………………….460,9
22.500………………….518,5
25.000…………………578,3
27.500…………………543,2
30.000………………..542,9
32.500…………………549,1
35.000…………………591,4