La Stampa- Taglio del cuneo fiscale, sostituzione del reddito di cittadinanza con l’assegno di inclusione, incentivi per le assunzioni dei giovani, aumento dei voucher e contratti a termine più flessibili. Per Giorgia Meloni il decreto Lavoro, approvato il Primo maggio in Consiglio dei ministri, contiene «il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni». Per le opposizioni, invece, «la premier mente, litiga con la matematica», e il decreto, accusano all’unisono Elly Schlein e Giuseppe Conte, «aumenterà il precariato». Per questo Pd e Movimento 5 stelle annunciano di voler scendere in piazza, seppur divisi. E il segretario della Cgil Maurizio Landini avverte: «Non escludo uno sciopero generale».
Altro capitolo chiave del decreto, sul quale insistono le opposizioni, è la cancellazione di causali nei contratti precari di 24 mesi. Una scelta che per le opposizioni farà aumentare il precariato. Nel decreto dovrebbe essere prevista poi una proroga di altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Ita, così come la proroga, fino alla fine dell’anno, del reddito di cittadinanza per i percettori che abbiano nel nucleo familiare disabili, minorenni o over 60. Scompare invece dal testo finale l’indennizzo di 500 euro per chi, dopo 24 mesi di precariato, non venga stabilizzato.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo alla Camera svela altri due obiettivi del governo: ridurre le tasse sulle tredicesime dei dipendenti «per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno», e «stabilizzare» la misura sui fringe benefit aziendali, prevista dal decreto, per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione.