Il Sole 24 Ore sanità. Dopo oltre 5 anni di impasse, è previsto per oggi il via libera in Conferenza Stato-Regioni all’Intesa sui due tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di protesica (in tutto oltre 3mila voci) che danno concreta attuazione al decreto del 2017 sui “nuovi” Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè le cure erogate dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Una partita che vale oltre 400 milioni, che impatta direttamente sul diritto alla salute – tanto che la stessa presidente della Consulta Silvana Sciarra ha sollecitato l’aggiornamento dei Lea nella Relazione annuale presentata il 13 aprile – e che fino a oggi era rimasta ferma essenzialmente per la richiesta di maggiori risorse da parte delle Regioni. Regioni i cui bilanci al capitolo sanità sono stati ulteriormente appesantiti dalla pandemia tanto da rendere concreto il rischio commissariamento.
Il nuovo schema di decreto inviato dal ministro della Salute Orazio Schillaci per l’iscrizione all’Ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni di oggi dà una prima boccata d’ossigeno procrastinando i tempi dell’entrata in vigore: le tariffe della specialistica scatteranno a gennaio prossimo mentre per la protesica si dovrà attendere aprile 2024. Di mezzo c’è la legge di Bilancio che potrebbe essere il primo veicolo utile per recuperare ulteriori finanziamenti nel caso in cui “lo specifico monitoraggio sull’applicazione delle nuove tariffe” – che la Conferenza delle Regioni ha chiesto di attivare con il Governo nell’esprimere il via libera all’unanimità – ne evidenzi la necessità. Inoltre, i governatori chiedono di inserire sempre in un “primo veicolo normativo utile” una modifica ai tetti di spesa sugli acquisti di prestazioni sanitarie da strutture private accreditate con il Ssn. Fino a oggi infatti il limite al budget aveva impedito acquisti ulteriori da strutture convenzionate. Infine, dalle Regioni arriva la richiesta di un nuovo “aggiornamento immediato dei nomenclatori tariffari e delle tariffe riportate nello schema di decreto, da concludersi coerentemente con la loro entrata in vigore”. Quest’ultima previsione consentirebbe ai governatori di impiegare i 200 milioni annui stanziati dal precedente Governo proprio per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, a cominciare dall’annualità 2022. Risorse preziose in più che andranno a finanziare le ultime e spesso costose innovazioni.
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