Un ingorgo dal quale non sarà facile districarsi. Anche perché le Camere nelle prossime settimane dovranno cominciare a fare i conti con un altro provvedimento ad alta tensione politica come il discusso disegno di legge sull’autonomia differenziata. E dovrebbero anche essere chiamate a pronunciarsi su questioni sulle quali le opposizioni sono già pronte a dare battaglia: le misure sui balneari, ancora in cantiere a Palazzo Chigi, i Ddl sugli investimenti finanziari e la borsa, oggi in Cdm, e quello rinviato già due volte sulla Concorrenza. Interventi come quelli su balneari e concorrenza su cui il governo ha in corso una non semplice interlocuzione con Bruxelles anche in funzione dello scongelamento della terza tranche da 19 miliardi del Pnrr. E il primo Dl nella lista dei provvedimenti urgenti da convertire in legge è proprio lo “strategico” Dl sulla velocizzazione delle procedure per dare attuazione al Pnrr. Che, dopo il “sì” in commissione Bilancio, da domani sarà all’esame dell’Aula del Senato per il primo disco verde. Il testo dovrà poi passare di corsa alla Camera per ottenere il sigillo definitivo, tassativamente entro il 25 aprile, ultimo giorno utile per evitare la decadenza, che coincide con la festa della Liberazione.
Una data su cui sono già visibili i segnali di un possibile scontro tra gli schieramenti. Con possibili ricadute sullo stesso ingorgo parlamentare, visto che Palazzo Madama ha già calendarizzato per giovedì 20 aprile la discussione della mozione delle opposizioni che impegna il Senato sulle «commemorazioni delle date fondative della nostra Storia antifascista».
Ma la vera partita si giocherà lungo l’onda lunga degli otto decreti legge che sono in “stand by”, e che potrebbero a breve crescere di numero con l’aggiunta dell’atteso Dl Lavoro con cui l’esecutivo dovrebbe riformare a tutto tondo il Reddito di cittadinanza. L’unico decreto che è stato già approvato da un ramo del Parlamento, più precisamente da Montecitorio, è quello sulla protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina, attualmente al vaglio della commissione Affari costituzionali del Senato: il testo scade il 1° maggio. Ma la battaglia politica è destinata ad infiammarsi soprattutto sul Dl migranti (o “decreto Cutro”), che deve essere convertito entro il 9 maggio e che è sempre all’esame della prima Commissione di Palazzo Madama, con la maggioranza ancora in cerca di una non semplice quadratura del cerchio sugli emendamenti della Lega. Meno problematico dovrebbe essere l’iter al Senato del testo sulla semplificazione della sperimentazione FinTech (scade il 16 maggio). Alla Camera invece ci sono già i presupporti per una sorta di “ingorgo nell’ingorgo” per l’incrocio pericoloso in commissione Finanze del decreto Bollette con il Dl ”Ponte sullo Stretto” e la delega fiscale, che potrebbe alimentare più di una polemica tra maggioranza e opposizioni.