Il 15 febbraio 2023 la Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia (INFR(2018)2249) per sottolineare il suo mancato pieno rispetto della direttiva sui nitrati (Directive 91/676/EEC), invitandola a proteggere meglio le sue acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola.
La direttiva mira a proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento di origine agricola. L’obiettivo del Green Deal europeo, con la sua ambizione in materia di inquinamento zero, è ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli che non siano più considerati nocivi per la salute umana e gli ecosistemi naturali.
A norma della direttiva Nitrati gli Stati membri sono tenuti a controllare le loro acque e a individuare quelle che sono inquinate da nitrati di origine agricola o quelle che potrebbero esserlo, nonché le acque interessate da eutrofizzazione. Essi sono inoltre tenuti a designare come zone vulnerabili ai nitrati le zone che scaricano in tali acque e a istituire adeguati programmi d’azione per prevenire e ridurre l’inquinamento da nitrati.
Nel novembre 2018 la Commissione ha inviato all’Italia una prima lettera di costituzione in mora, invitando le autorità a garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, a procedere a un riesame e proseguire nella designazione delle zone vulnerabili ai nitrati in diverse regioni e ad adottare misure supplementari in diverse regioni.
Successivamente, sebbene le autorità italiane abbiano compiuto alcuni progressi, la Commissione ha constatato la necessità di adottare ulteriori misure per affrontare i problemi rimanenti. Nel frattempo sono inoltre emersi altri problemi, come la riduzione del periodo di blocco continuativo (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti).
Per questi motivi nel dicembre 2020 è stata inviata una lettera complementare di costituzione in mora all’Italia. Pur riconoscendo che da allora alcune carenze sono state risolte, la Commissione continua a nutrire preoccupazioni riguardo ad altre violazioni in diverse regioni nelle quali la situazione nelle acque sotterranee inquinate dai nitrati non sta migliorando o si osserva un peggioramento del problema dell’eutrofizzazione delle acque superficiali.
La Commissione ha pertanto deciso di inviare un parere motivato all’Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.