E’ il meccanismo che cerca di evitare l’avvio da parte della Commissione europea di una procedura di infrazione da parte dell’Ue per presunta violazione del diritto comunitario: Bruxelles manda una lettera allo Stato membro e chiede chiarimenti. È il sistema «Eu Pilot». La Dg Ambiente della Commissione Ue ha scritto a Roma per verificare se la norma anti-cinghiali, contenuta nella legge finanziaria approvata il 29 dicembre scorso, è in linea con le direttive Habitat e Uccelli. L’Italia ha quattro settimane di tempo per rispondere. L’apertura di casi «Eu Pilot» è limitata a presunte violazioni del diritto comunitario di natura prevalentemente tecnica.
L’emendamento è stato inserito nella Finanziaria da Fratelli d’Italia per affrontare il problema del numero crescente di cinghiali nelle città (secondo Coldiretti sono 2,3 milioni nel Paese) ma di fatto la formulazione riguarda qualunque specie selvatica. È stato modificato l’articolo 19 della legge n. 157 dell’11 febbraio 1992, che regolamenta la caccia in Italia. Il governo ha cambiato la disciplina in materia di controllo e contenimento della fauna selvatica, attribuendo alle Regioni e alle Province autonome il potere di monitorare e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico mediante abbattimento o cattura di specie di fauna selvatica, anche in aree vietate alla caccia, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia è vietata.
La Dg Ambiente ha chiesto in che modo la legge assicuri che nelle Aree Natura 2000 «non si pratichi l’abbattimento e la cattura delle specie per le quali queste aree sono state designate», e come sia salvaguardato il divieto di caccia degli uccelli e altri animali selvatici e i periodi di nidificazione e di riproduzione. La lettera arriva dopo «articoli di stampa e una petizione al Commissario» all’ambiente Virginijus Sinkevicius. Le Aree Natura 2000 sono un sistema di aree istituite dall’Ue per la conservazione della diversità biologica.
Un gruppo di associazioni (Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia) hanno chiesto al governo di «cambiare rotta». E i parlamentari M5s delle commissioni Ambiente di Camera e Senato Fontana, Patty L’Abbate, Daniela Morfino, Agostino Santillo, Gabriella Di Girolamo, Elena Sironi e Antonio Trevisi hanno chiesto «alla premier Meloni, leader del partito patrioti della doppietta, di depennare immediatamente» la misura sulla caccia ai cinghiali in città «nel primo provvedimento utile».