La Commissione ammette che sulla scia dei rincari generalizzati «l’accessibilità dei prodotti alimentari dell’UE è motivo di preoccupazione». Si lavora a una mappatura dei rischi
La Stampa. Non solo energia. Adesso i cittadini europei iniziano ad avere problemi col mangiare. Sulla scia della guerra in Ucraina tutta una serie di costi agricoli sono aumentati. Questo, sommato all’aumento dei prezzi dell’energia, ha visto un costante aumento dei prezzi sullo scaffale tale da mettere in difficoltà un numero sempre crescente di persone. Se da una parte «la disponibilità di cibo non è attualmente in gioco nell’Ue», dall’altra parte «l’accessibilità dei prodotti alimentari nell’Ue per i consumatori vulnerabili è motivo di preoccupazione», riconosce Janusz Wojciechowski, commissario per l’Agricoltura. Il cibo in sostanza c’è ma sta diventando sempre più un lusso. In che misura non è al momento chiaro né quantificato.
La Commissione europea si è resa conto del problema e intende analizzarlo. Il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi per la sicurezza alimentare, istituito per migliorare la cooperazione tra i settori pubblico e privato e valutare i rischi in caso di crisi, «effettuerà una mappatura completa dei rischi e delle vulnerabilità della filiera alimentare dell’Ue», assicura il commissari europeo. Questo servirà per capire quante persone e quante famiglie rischiano seriamente di soffrire la fame. Una volta delineato il quadro seguiranno «raccomandazioni e adeguate misure di mitigazione» dei rischi.
I dati a disposizione dell’esecutivo comunitario, del resto, anche se ancora aggiornati a novembre 2022, offrono una panoramica non più ignorabile. Nel giro di un anno, rispetto a novembre 2021, il costo di latte, latticini e formaggi è aumentato del 50,7% in Lituania, e addirittura del 75% in Ungheria. In Lettonia il costo del pane è aumentato di oltre un terzo (35,9%), e rincari di simile entità si sono registrati anche in Repubblica ceca ed Estonia (31,5% e 31,6% rispettivamente). A Cipro il costo della verdura ha toccato quota +31% in un anno. Mentre per tutti che si tratti di quello di oliva o di girasole, gli oli vedono aumenti dal 20,5% al 42% (unica eccezione i Paesi Bassi, +9,3%).
A livello generale, in media nell’Ue mangiare costa il 18,3% rispetto a un anno fa, ma c’è mezza Europa – 14 Stati su 27 – dove l’indice è superiore alla media. L’Italia fa parte dell’altra metà. Nello Stivale il rincaro generale si attesta al 13,8%. Ma la mappatura che l’Ue intende condurre comunque riguarderà anche il Paese.
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