Il Sole 24 Ore lunedì. L’indagine di Noto sondaggi. Il tasso di aumento dei prezzi avvertito dai consumatori è oltre il doppio rispetto a quello reale rilevato dall’Istat a settembre: +5,3% su base annua.
È quanto emerge dall’indagine condotta da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore del Lunedì, fra il 4 e il 6 ottobre. A pesare di più, nella percezione “aumentata” del caro vita, sono le bollette e il carrello della spesa. Gli alimentari fanno registrare un tasso di inflazione percepita di oltre cinque punti percentuali più alto rispetto a quello reale, che si ferma all’8,7 per cento.
Sul fronte dell’abitazione, pesano le spese per elettricità, gas, riscaldamento: i consumatori coinvolti ritengono che l’energia elettrica sia aumentata su base annua del 23,8%, il gas del 21,5%, il gasolio per riscaldamento del 19,2 per cento. I costi legati all’abitazione, che comprendono acqua, elettricità e combustibili, sono effettivamente cresciuti rispetto all’anno scorso, secondo l’Istat, ma in misura più contenuta.
Il 54% degli italiani coinvolti dal sondaggio dichiara di aver dovuto modificare le proprie abitudini di spesa rinunciando a fare acquisti o riducendo i consumi per far fronte all’aumento dei prezzi.
Sulle misure messe in campo dal Governo o annunciate per i prossimi mesi, prevale un certo pessimismo. Il 58% degli intervistati ritiene che la legge di Bilancio per il 2024 non riuscirà a fornire soluzioni utili per affrontare il caro vita. E il 64% ritiene che il patto anti-inflazione firmato dal Governo con diverse associazioni di imprese sarà «irrilevante» sul fronte dei risparmi per le famiglie nei prossimi tre mesi, rispetto all’aumento complessivo dei prezzi.
Il pessimismo prevale anche se si guarda al futuro meno immediato: circa la metà degli intervistati ritiene che l’inflazione aumenterà nei prossimi sei mesi. Il 54%, ad esempio, pensa che i prezzi degli alimentari aumenteranno, così come mezzi e servizi di trasporto (53,8% dei rispondenti), spese per la salute (49%), spese legate alla casa (53,7%), abbigliamento e calzature (41,2%). Sembrano dunque al momento non rassicurare le misure messe in campo dall’Esecutivo, dalla carta «Dedicata a te» al carrello tricolore.
Gli aiuti per la spesa
La carta «Dedicata a te», finanziata dalla legge di Bilancio 2023 per aiutare le famiglie con Isee fino a 15mila euro a far fronte al caro vita, ha intanto ufficialmente visto la luce. Dopo la distribuzione iniziata a luglio dai Comuni, i beneficiari hanno avuto tempo fino al 15 settembre per attivare la carta, effettuando un pagamento.
Con un finanziamento di 500 milioni di euro, la carta prepagata dà diritto a un contributo una tantum di 382,50 euro destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Su quasi 1,2 milioni di carte distribuite – fanno sapere dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste –, 4.400 non sono state attivate: i fondi rimanenti saranno ridistribuiti a beneficio di chi – per ora – non è entrato in graduatoria e di chi ha già la carta attiva. Inoltre, il recente decreto Energia (Dl 131/2023) ha aggiunto altri cento milioni per finanziare la misura, finalizzati a far fronte alle spese per carburanti: un ulteriore importo di 80 euro verrà accreditato direttamente sulla carta dei beneficiari.
Per chi non fosse riuscito a ottenere la carta «Dedicata a te», rimangono misure di sostegno già esistenti: il bonus energia e la vecchia “social card”.
Il primo, riconosciuto da Arera alle famiglie più in difficoltà (nuclei con un Isee sotto 15mila euro o 30mila euro in presenza di almeno quattro figli a carico), ha visto nel 2022 oltre sei milioni di beneficiari, in aumento del 54,2% rispetto al 2021.
La seconda invece, istituita nel 2008, è dedicata agli over 65 e ai genitori di bambini sotto i tre anni, e prevede un contributo di 80 euro ogni due mesi per effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie, parafarmacie e uffici postali. I beneficiari, al 3 settembre, erano 75.204, di cui 50.156 famiglie con bambini e 25.048 over 65.
Il patto anti-inflazione
L’ultimo sostegno ai consumatori in ordine cronologico è il «Carrello tricolore». Chiamato così perché i negozi che hanno aderito sono segnalati da un logo tricolore, si tratta di un patto tra il Governo e 32 associazioni di categoria del mondo produttivo, della trasformazione e della distribuzione, per un trimestre anti-inflazione, «un’iniziativa – spiegano le Faq pubblicate sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy – volta a favorire il contenimento dei prezzi e a tutelare il potere di acquisto dei consumatori, specialmente delle famiglie, al fine di contrastare la spinta inflazionistica ed evitare che diventi strutturale». Con il protocollo fra il Governo e le associazioni, è stato definito un paniere di beni di prima necessità, alimentari e non alimentari, di largo consumo. Non esiste un elenco dettagliato dei prodotti specifici oggetto dell’iniziativa. Ciascun operatore aderente potrà scegliere quali beni inserire, purché appunto si tratti di beni di prima necessità. Possono beneficiare dell’iniziativa tutti i cittadini, «indipendentemente dall’Isee, dall’età e dalla fruizione di altre misure di inclusione sociale o di sostegno alla povertà».
Per Federico Cavallo, responsabile Public affairs & Media relation di Altroconsumo, «il trimestre anti-inflazione ha il merito di chiedere all’intero sistema Paese uno sforzo corale per calmierare i prezzi e sostenere le famiglie italiane esposte ai forti rincari di beni fondamentali». Allo stesso tempo, mette in guardia da un rischio: «Vista la totale libertà di aderire lasciata ai punti vendita, bisogna scongiurare il rischio che si generino diseguaglianze nei benefici sul territorio nazionale».