Domani alle 10.00 nuova riunione in Aran tra sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Ssn per il proseguimento delle trattative per il rinnovo del CCNL dell’Area Sanità relativo al Triennio 2019/2021.
Intanto ieri FVM ha presentato al Sottogruppo “Criticità contrattuali: organizzazione del lavoro” nell’ambito del Tavolo tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del d.m. 70/2015 e del d.m. 77/2022, il documento: “Criticità relative alla capacità attrattiva del Ssn nei confronti di medici e sanitari in numero e professionalità specialistica appropriate rispetto alla articolazione organizzativa e alla erogazione dei LEA. DM 70/2015 e DM 77/2022”.
Il documento oltre ad analizzare le criticità, avanza una serie di proposte per il loro superamento. “Qualsiasi intervento ideato per garantire i LEA e le eventuali ridefinizioni dei DM 70 e 77 potrà essere attuato solo se la legge rimuoverà il tetto alla spesa per il personale del SSN” si afferma tra l’altro. “Per ottenere una fidelizzazione del personale sanitario, che viene allettato dalle offerte della sanità privata e della stessa sanità pubblica che si regge sui gettonisti, altro non c’è se non migliorare le condizioni di lavoro con massicce assunzioni e migliorare le retribuzioni con incrementi contrattuali superiori alla rivalutazione inflattiva dei contratti del restante personale della PA.
La defiscalizzazione di quote della retribuzione di cui si parla da più parti non genera gli effetti necessari. Si tratta di una iniziativa che ha il carattere occasionale e temporaneo, non strutturale, che non aumenta la massa salariale del comparto e che nelle tornate contrattuali non potrà essere contabilizzata in quanto legata a leggi extra contrattuali. Diverso, più efficace e più gratificante, è prevedere un (equivalente) finanziamento extra contrattuale della indennità di specificità medica, veterinaria e sanitaria con una entità che costituisca un incremento stipendiale durevole, aggiuntivo alla massa salariale e rivalutabile nei successivi CCNL, pensionabile e utile ai fini del TFS del personale in oggetto.
Per quanto riguarda le condizioni di lavorio va rivisto “l’impianto contrattuale che regolamenta l’orario di lavoro prevedendo che le carenze di personale determinate da errori di programmazione, tetti di spesa o altre criticità non possono compromettere le condizioni di lavoro e la sicurezza per gli utenti e la perdita di ora lavorate che non vengono pagate dalle aziende. Proprio in considerazione della specificità professionale occorre prevedere strumenti per incrementare la retribuzione relativa ai turni notturni e festivi, limitando tali servizi al personale più giovane e rendendoli facoltativi per quello oltre una certa età.
Riconoscere ai medici e al personale dell’area dell’Emergenza-Urgenza e del Pronto soccorso giorni di ferie aggiuntivi per alleviare l’indiscutibile stress lavoro correlato. Attivare meccanismi che garantiscano la sicurezza del personale a fronte di un aumento del rischio
di aggressioni, sia nei presidi sanitari, sia sul territorio ovvero a domicilio dell’ utenza, con particolare attenzione per le situazioni in cui vengono svolte azioni di vigilanza e controllo con finalità di prevenzione medica e veterinaria, nelle quali deve essere sancito l’obbligo di lavoro in team a garanzia sia dell’incolumità degli operatori sia della possibilità di evitare condizionamenti negativi, dovendo contestualmente essere evitata la delegittimazione che deriverebbe dal trasferimento dell’operatore intimidito.
Prevedere il riconoscimento della condizione di “lavoro usurante” per talune professionalità; tra le quali occorre ricomprendere anche i veterinari operanti in aziende e stabilimenti ad alto rischio di infortunio o malattia professionale, quali gli impianti di macellazione, le stalle, i laboratori di sezionamento e gli stabulari. Aumentare infine il finanziamento di tutte le attività di prevenzione, innanzitutto primaria, ma anche secondaria, essendo ampiamente dimostrato come, soltanto con la loro implementazione, possa essere generata una riduzione significativa della spesa sanitaria”.