Le nuove misure adottate per contrastare la Peste Suina Africana comportano molteplici attività di controllo ufficiale su tutta la filiera di produzione della carne suina e rappresentano un pesante carico di lavoro aggiuntivo per i Servizi Veterinari della Regione Veneto che già operano sotto organico, come più volte rappresentato dalla Federazione veterinari e medici del Veneto alle autorità competenti, sollecitando la programmazione di dotazioni organiche adeguate alle attività e ai tempi necessari a svolgerle, con la modifica dell’attuale inappropriato sistema di calcolo dei fabbisogni.
“É lecito chiedersi – scrive con preoccupazione il presidente di FVM Veneto, Paolo Camerotto in una nota inviata il 5 settembre ai vertici della sanità regionale e territoriale – come potranno i servizi di sanità pubblica veterinaria della nostra regione, così sottodimensionati, gestire le misure di eradicazione, controllo e prevenzione in caso di focolai conclamati sui suidi selvatici ed ancor di più su quelli domestici”.
Camerotto chiede che sia immediatamente svolta una verifica dei fabbisogni di personale veterinario in ogni singola azienda sanitaria, in funzione della ricostruzione delle piante organiche in modo che:
- siano effettuate con urgenza le assunzioni di dirigenti veterinari a tempo indeterminato necessarie all’espletamento delle attività di istituto e di quelle straordinarie imposte dal contrasto all’emergenza;
- le assunzioni siano quantificate sugli effettivi fabbisogni di personale, calcolati in base alle attività da svolgere, con criteri che tengano conto del volume e dei tempi necessari a compierle;
- che la Regione Veneto proceda in tempi rapidi all’espletamento delle procedure dei concorsi banditi da Azienda zero e, laddove necessario, emani senza indugio ulteriori bandi per permettere la piena efficienza degli organici veterinari delle Ulss in tutte le aree disciplinari.
6 settembre 2023