(di Matteo Pucciarelli- repubblica.it) – ROMA – Giorgia Meloni non entra nel merito delle ragioni dello sconvolgimento climatico — che per un bel pezzo della destra non esiste: il “tempaccio” c’è sempre stato — ma comunque promette interventi: “Gli incendi e i disastri meteorologici degli ultimi giorni hanno messo e mettono a dura prova l’Italia, ma non dobbiamo e non possiamo limitarci all’emergenza. Nei mesi scorsi il governo ha già incrementato le assunzioni di chi è chiamato al soccorso, con la prossima legge di bilancio intendiamo aumentare le spese per la manutenzione di veicoli e aerei”, dice la presidente del Consiglio.
Temperature ai massimi storici, incendi, grandine, bufere, escursioni termiche repentine, e un Paese non in grado di reggere imprevisti ed emergenze. Occorre “superare la logica degli interventi frammentati — spiega Meloni — varando un grande piano di prevenzione idrogeologico. Insomma, ce la vogliamo mettere tutta per dare risposte immediate nel breve termine ma efficaci nel medio periodo”. Quindi “dobbiamo lavorare certamente alla transizione, ma anche fare quello che non si ha avuto il coraggio di fare a sufficienza nel passato, cioè lavorare per mettere in sicurezza il territorio”.
In Consiglio dei ministri ieri è arrivato il decreto legge sulle “misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica” oltre a una informativa odierna del ministro Nello Musumeci sulle recenti emergenze derivanti da “eventi calamitosi eccezionali”, che in realtà sembrano sempre più normali. C’è un pacchetto totale di 24 milioni di euro non per i lavoratori ma per le imprese di Emilia-Romagna, Marche e Toscana colpite dall’alluvione delle scorse settimane. Altre misure prevista in caso di emergenza climatica: si estende la possibilità di accedere alla cassa integrazione per l’edilizia e l’agricoltura, i settori più esposti. Un totale di 10 milione di euro stanziati.
Ulteriori 10 milioni invece, su proposta di Daniela Santanché, sono per il rimborso dei biglietti aerei ed eventuali prenotazioni alberghiere per quei turisti in Sicilia privi di ogni copertura. Ancora: c’è la generica promessa di acquistare nuovi Canadair per fronteggiare gli incendi, anche se si parla di anni di tempo necessari per averne di nuovi a disposizione. E anche la proposta singolare di far assicurare ogni cittadino “che vive e opera in un territorio a rischio, magari anche con il concorso dello Stato”, è stato detto dopo il Cdm da Musumeci.
Al di là delle somme, invero non ingenti, pare che un minimo sussulto di consapevolezza nell’esecutivo sulla questione climatica ci sia stato. ”Se qualcuno aveva qualche tentennamento — le parole sempre del ministro Musumeci intervistato dal Tg4 — ora non può non prendere atto dell’evidenza. Quanto ai negazionisti, di fronte alla grandine gigante, ai nubifragi, ai tornadi, ai 47 gradi, chi vuole che possa negare? Siamo nella completa dimostrazione che le due Italie di questi giorni sono le facce di una stessa medaglia, che si chiama tropicalizzazione”. Che in generale nel centrodestra ci sia stato un cambiamento di atteggiamento sul tema clima, vista soprattutto la cronaca degli ultimi giorni, lo dimostra ad esempio il fatto che due giorni fa al Senato il gruppo della Lega ha rinunciato alla discussione di una propria mozione critica verso le politiche europee centrate sulla transizione energetica e dove si denunciavano i “dogmi ideologici” sulla questione ambientale, come se insomma la crisi climatica dovuta alle attività antropiche non fosse certificata dalla scienza ma per l’appunto un “dogma”.
Intanto comunque dopo le parole di Meloni è arrivata l’apertura di Matteo Renzi (“Noi siamo pronti a dare una mano ma il piano c’è già, si chiama Italia Sicura e lo abbiamo fatto seguendo le indicazioni di Renzo Piano”) e in generale di Italia Viva, mentre il resto delle opposizioni restano scettiche. “Siamo contenti che Musumeci si sia svegliato e accorto del problema — ragiona la 5 Stelle Vittoria Baldino — ma dalla stessa maggioranza arrivano dichiarazioni negazioniste come quelle di Lucio Malan. La stessa presidente Meloni ha parlato di transizione ecologica come rischio per la produttività e l’economia”.