Il Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti, tenuto conto di quanto stabilito dal Regolamento UE 625/2017, ha come principale scopo quello di garantire il controllo sull’attuazione della legislazione dell’UE nel settore degli alimenti GM, attraverso l’elaborazione di strategie appropriate al fine di perseguire tale scopo. Il Ministero della Salute ha presentato la nuova programmazione per il quinquennio 2023-2027. Sono stati anche pubblicati i risultati dei controlli ufficiali nel 2021.
Le Regioni e Province Autonome hanno mantenuto la loro costante attenzione verso il controllo degli OGM negli alimenti, nonostante la pandemia abbia ancora condizionato il normale svolgimento delle attività sanitarie in generale. Analizzando i dati relativi al territorio, per un numero totale di campioni prelevati ed analizzati pari a 628, la percentuale di quelli positivi è stata del 3%, in linea con l’anno precedente. Ciò conferma ulteriormente sia che gli operatori del settore alimentare pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera alimentare, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, sia che i controlli ufficiali messi in atto dimostrano la loro efficacia. Nel corso del 2021 la maggior parte delle Regioni, tranne 4, hanno avuto ancora difficoltà a ripartire i campioni tra le materie prime/intermedi di lavorazione e i prodotti finiti, prediligendo questi ultimi per i controlli nonostante le indicazioni fornite dal Piano nazionale. Come già più volte rappresentato rivolgere le attività di campionamento verso materie prime o semilavorati consente un campionamento più rappresentativo che porta ad un controllo più efficace. Inoltre questo aspetto è di particolare importanza visto che è uno dei CRITERI di QUALITA’ considerati nella valutazione dei flussi informativi di sicurezza alimentare e veterinaria ai fini della certificazione LEA.
Tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2021, si può confermare che sul mercato italiano nei prodotti alimentari la presenza di OGM autorizzati negli alimenti continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, inferiori al limite di quantificazione, e che vengono rispettati i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente.