I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 10-14 aprile 2023
I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di aprile, sono stati caratterizzati da una sostanziale stabilità per quanto riguarda il comparto lattiero-caseario. Le quotazioni dei bovini da macello, invece, hanno mostrato i primi segnali di cedimento.
Latte
Assenza di rilevazioni per le quotazioni del latte spot sulle principali piazze di scambio in virtù delle festività pasquali. Ad ogni modo la tendenza di fondo si conferma anche ad aprile orientata verso la debolezza, con i listini che appaiono dirigersi verso il sesto mese consecutivo di ribassi. La dinamica continua ad essere alimentata dal progressivo allentamento delle tensioni a livello produttivo in atto dal quarto trimestre dello scorso anno, in particolare tra i principali produttori continentali. Inoltre si tratta di un periodo stagionalmente debole per le quotazioni del latte: tradizionalmente nel periodo primaverile le produzioni raggiungono i livelli massimi dell’anno.
Materie grasse
Si rinnova il contesto di stabilità che sta interessando il comparto nazionale delle materie grasse dalla metà di marzo. Listini del burro pastorizzato invariati nella settimana post-pasquale sia a Mantova (3 €/kg) che Cremona. Sulla piazza di Milano, invece, le rilevazioni sono rimaste sospese per festività. Su base tendenziale le quotazioni risultano inferiori del -40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò a conferma della forza dei ribassi che ha interessato il comparto negli ultimi mesi, in particolare tra ottobre e febbraio.
A livello continentale i principali benchmark evidenziano andamenti contrastanti, pur continuando ad inserirsi in un contesto di generale debolezza. Nello specifico, il burro di centrifuga di Kempten in Germania si mantiene sui livelli della settimana precedente (4,60 €/kg). Il burro olandese e il prodotto francese fanno registrare variazioni settimanali opposte pari a, rispettivamente, -2,1% e +2,6%.
Assenza di rilevazioni a Milano per lo zangolato e per la crema di latte nazionale che, in ogni caso, si mantengono da qualche settimana in una posizione di sostanziale equilibrio.
Grana Padano
Sostanziale stabilità nella seconda settimana di aprile per i listini all’ingrosso del Grana Padano, seppur in un contesto caratterizzato dalla sospensione delle rilevazioni in alcune delle principali piazze di scambio. Dopo i ribassi di inizio mese si mantiene invariato il listino di Cremona su tutte le stagionature. A Mantova le brevi stagionature perdono leggermente terreno rispetto alla settimana precedente (-0,6% per lo stagionato 10 mesi, stabili le lunghe stagionature). Rilevazioni sospese per festività a Milano e Verona.
Lo scenario di mercato resta caratterizzato da performance produttive particolarmente toniche in questo inizio di 2023, fattore che contribuisce ad alimentare la debolezza delle quotazioni riscontrata nelle ultime settimane. Secondo gli ultimi dati del Consorzio per la tutela del Grana Padano, marzo ha rappresentato un mese da record con quasi 550mila forme prodotte, livello mai registrato in precedenza in termini di produzioni mensili. Questo dato porta la produzione complessiva del primo trimestre a quota 1,53 milioni di forme prodotte (+6% rispetto alla media 2017-2022 nello stesso periodo di riferimento).
Parmigiano Reggiano
Maggiore equilibrio per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano nella seconda settimana del mese, anche se permangono segnali ribassisti su alcune delle principali piazze monitorate. A Parma stabilità per tutte le stagionature con lo stagionato 12 mesi che si mantiene sui 10,40 €/kg e il 24 mesi sui 12 €/kg. Invariate le quotazioni a Mantova e Reggio Emilia. Continua ad arretrare, invece, il listino di Modena che segna un -0,8% medio rispetto alla settimana precedente, con le lunghe stagionature che risultano le più deboli (terza settimana consecutiva di ribassi per le forme a 24 e 30 mesi di stagionatura).
Quotazioni orientate verso il basso per i principali formaggi continentali monitorati dalla Commissione europea. I ribassi più cospicui interessano i formaggi olandesi ed in particolare il Gouda che cede il -3,1% su base settimanale. In territorio negativo anche il Cheddar (-3,7%) che continua nella fase discendente partita ad inizio anno (-12% ad inizio aprile rispetto al prezzo medio della prima settimana di gennaio).
Pecorino Romano
Rilevazioni sospese per festività per le quotazioni del Pecorino Romano sulle principali piazze. Il mercato si colloca da inizio febbraio in posizione di equilibrio in corrispondenza di livelli di prezzo che restano storicamente elevati (14,05 €/kg a Milano per lo stagionato 5 mesi). La fase di equilibrio in corso, in particolare, risulta la più lunga dal periodo aprile-giugno 2021 quando le quotazioni dello stagionato 5 mesi si sono mantenute a Milano sugli 8,55 €/kg per nove settimane consecutive.
Bovini vivi
Primi segnali di cedimento per i listini dei bovini da macello dopo circa un mese e mezzo all’insegna della staticità. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise quotati a Mantova perdono il -0,6% su base settimanale attestandosi sui 3,56 €/kg. I ribassi sulla piazza lombarda investono anche gli incroci nazionali.
Equilibrio, invece, sulla piazza di Modena dove tutte le principali razze si mantengono sugli stessi livelli della settimana precedente.
A Mantova debolezza anche per i vitelli a carne bianca che arretrano su base settimanale del -0,8% dopo una fase di stabilità che perdurava da inizio dicembre.
Prezzi prodotti zootecnici: primi ribassi per i bovini da macello