“La norma sul pensionamento dei medici e dirigenti sanitari a 72 anni uscita dalla porta è rientrata dalla finestra, ma ci impegneremo con ogni mezzo possibile per evitare alla categoria questo ulteriore schiaffo”. E avverte: “Governo incapace di trovare soluzioni strutturali alle criticità del nostro Sistema sanitario. Continuando in questo modo si aprirà una frattura difficilmente sanabile tra parti sociali e Governo che porterà a uno stato di agitazione della categoria in mancanza di risposte esaustive alle criticità strutturali della sanità pubblica”.
Dura la reazione dell’Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ANAAO ASSOMED – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – CISL MEDICI a quelli che definiscono “segnali precisi a lobbies e potentati” contenuti nel nuovo emendamento della Lega segnalato al Senato che mira a rendere possibile fino al 31 dicembre 2026 il mantenimento in servizio fino a 72 anni dei dirigenti medici, del personale medico convenzionato, delle professioni sanitarie e dei docenti universitari di medicina e chirurgia”.
“L’ossessione di riproporre una norma inaccettabile – denuncia l’Intersindacale – la dice lunga anche sull’incapacità a trovare soluzioni strutturali alle criticità del nostro Sistema sanitario, che vive ormai nella totale assenza di programmazione”.
“Non ci accontenteremo certo del prolungamento al 2026 delle assunzioni con il Decreto Calabria, elemento positivo dell’emendamento, ma che rappresenta un contentino rispetto alla volontà ormai evidente di voler proteggere e foraggiare lobbies e classi di potere”.
“In questo modo si aprirà una frattura difficilmente sanabile tra parti sociali e Governo che porterà a uno stato di agitazione della categoria in mancanza di risposte esaustive alle criticità strutturali della sanità pubblica”.
Medici e sanitari in corsia sino a 72 anni in servizio, FVM: una forzatura inutile e pericolosa.
Allungare la possibilità di rimanere in servizio sino a 72 anni per medici e sanitari, come prevede l’emendamento al milleproroghe n° 4.0.10 presentato dalla Lega, non è una soluzione per il Sistema sanitario Nazionale e men che meno per i pazienti.
Probabilmente la politica non ha capito che i medici non ce la fanno più e che una permanenza in servizio alle attuali condizioni di stress e di offerta economica non tratterrà molti dallo scegliere la pensione o la libera professione.
Oggi bisogna che il Governo elimini il tetto di spesa per il personale e apra una fase di assunzioni straordinarie per sanare le carenze, anche assumendo a tempo indeterminato gli specializzandi degli ultimi anni di formazione.
Senza un intervento radicale e adeguatamente finanziato tra due anni saremo costretti ad alzare il limite a 75 anni.
O addirittura a precettare i medici anziani contro la loro volontà?
L’operazione “72 anni” è solo un diversivo mediatico che può coniugarsi positivamente solo con l’interesse di qualche irriducibile che, tra l’altro, inibirà la carriera ai professionisti più giovani riuscendo a demotivarli ulteriormente e a spingerli verso il privato.
Per il bene di tutti è ora che il governo e il parlamento ritirino la proposta e trovino in fretta una soluzione efficace e di buon senso.
Aldo Grasselli
Presidente FVM