Per la seconda volta dall’inizio dell’anno, aumentano le bollette dell’energia elettrica per oltre due terzi delle famiglie italiane. Al contrario, tornano a scendere i costi del gas naturale dopo due rialzi consecutivi.
Nei prossimi tre mesi, ha stabilito l’Autorità per l’energia, i rincari ci costeranno il 2,9 per cento in più ogni volta che accenderemo la luce: il motivo è lo stesso che ha causato gli aumenti di inizio anno: il fermo delle centrali nucleari francesi scattata nell’autunno scorso, unita all’ondata di freddo che ha colpito anclune nazioni europee. i due fattori messi insieme hanno causato un aumento dei prezzi dell’energia nelle Borse elettriche tra loro collegate, che si è poi ribaltata nei vari paesi.
Colpa delle Francia. La ragione principale va ricercata nel fermno deciso dalla autorità francesi responsabili della sicurezza nucleare: circa un terzo degli impianti (21 su 58) è stato sottosposto a una verifica accurata, dopo la scoperta di una anomalia nel “cappotto” di cemento che protegge il reattore nella centrale in costruzione a Flamanville, in Normandia; ultimo di una serie di problemi che ha già fatto rinviare di cinque anni l’inaugurazione del nuovo impianto.
Rincari in tutta Europa. Dovendo usare tutta l’energia prodotta per il mercato interno, la Francia non ha più esportato elettricità nei paesi confinanti, come fa da anni con il surplus prodotto con il nucleare: il fenomeno ha riguardato per tutto l’inverno Germania, Svizzera, Belgio, Spagna e Gran Bretagna. In pratica, tutti i paesi che hanno un interscambio elettrico con la Francia, oltre all’Italia.
Richiamato il “carbone”. Per garantire la domanda di energia elettrica, le centrali italiane hanno lavorato di più, facendo aumentare anche i costi del dispacciamento. Per precauzione, sono state richiamate in servizio le centrali a carbone di Genova e Bastardo in Umbria. Secondo l’Authoruty il fenomeno dovrebbe rientrare nel prossimo trimestre, visto che con la bella stagione l’interscambio con la Francia dovrebbe tornare regolare, tenendo conto che le centrali sono state via via rimesso in esercizio una volta terminati i controlli.
Rinnovabili, incentivi in calo. L’aumento della bolletta elettrica sarebbe stato più consistente se non fosse diminuito il peso degli incentivi che gli italiani pagano per lo sviluppo delle rinnovabili: complessivamente gli “oneri di sistema” ora pesano per il 18,89 per cento del totale della bolletta, di cui quattro quinti sono imputabili ai sussidi alle fonti verdi.
Gas, meno costi generali. In calo, invece, la bolletta per il gas naturale: per i prossimi tre mesi il calo comunicato dall’Authority sarà del 2,7 per cento. Il merito non è dei minori costi della materia prima (-0,1 per cento), quanto dei minori costi di trasporto e della fine della “assicurazione” versata agli operatori per la rinegoziazione delle forniture. In pratica, gli operatori sono stati obbligati a rivedere i contratti di lungo periodo con i produttori di gas naturale, adeguandosi ai prezzi del mercato spot. In cambio, hanno ottenuto in questi anni una sorta di compensazione che ora è giunta a termine.
La spesa per le famiglie. Nel dettaglio, per l’elettricità, la spesa (al lordo tasse) per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra l’1 luglio 2016 e il 30 giugno 2017) sarà di 505,54 euro, con una variazione del +0,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2015 – 30 giugno 2016), corrispondente ad un aumento di 3,7 euro. Per il gas la spesa della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di circa 1.029 euro, con una variazione del -4,4% rispetto all’anno scorrevole, corrispondente a un risparmio di circa 47 euro.
Repubblica – 31 marzo 2017