Scoperta la chiave che permette al virus dell’influenza aviaria di fare il cosiddetto ‘salto di specie’, diventando in questo modo pericolosa per l’uomo: è un frammento di Rna, la molecola ‘braccio destro’ del Dna, indiviato nel virus del tipo A H7N9, responsabile di avere provocato infezioni nell’uomo nel 2013. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, fornisce così un nuovo e importantissimo obiettivo ai programmi di sorveglianza dei virus dell’influenza aviaria in circolazione del mondo.
Vale a dire che i virus nella cui mappa genetica si trova la sequenza capace del salto di specie devono essere dei sorvegliati speciali per la loro capacità di adattarsi all’uomo.
Gli uccelli sono il serbatoio naturale dei virus dell’influenza, ma sono pochissimi i ceppi che riescono a provocare infezioni anche negli esseri umani. Nella maggior parte dei casi, infatti, i virus che colpiscono gli uccelli non hanno caratteristiche tali da adattarsi all’apparato respiratorio umano, ma i motivi di questo fenomeno non erano affatto chiari.
Adesso il gruppo di ricerca dell’università di Hong Kong coordinato da Honglin Chen ha scoperto che il segreto che ‘irrobustisce’ le particelle del virus è un frammento della molecola di Rna che, nel virus H7N9, riesce a potenziare la capacità del virus di replicarsi sia all’interno dell’organismo degli uccelli sia nelle cellule umane.
Ripercorrendo la storia di questo frammento di informazione genetica (nucleotide), i ricercatori sono riusciti a risalire al ceppo dell’influenza aviaria H9N2, in circolazione all’inizio del 2000. E’ emerso inoltre che lo stesso nucleotide fa parte di una sequenza di Rna che si lega alle strutture delle cellule umane in grado di aiutare il virus a replicarsi.
Ansa – 23 marzo 2017