C’è molta attenzione sulle dinamiche di trasferimento della infezione da Sars-CoV-2, anche in base al potenziale zoonosico del virus. Oltre ai settings sanitari, i settori della logistica e della filiera alimentare sono i più vulnerabili, in quanto attività essenziali e non differibili, e che riconoscono una forte interazione (contact rate) con altri esseri umani e in alcuni casi, particolari condizioni ambientali che favoriscono persistenza e circolazione virale, anche a distanze superiori a 1,5 metri. Surveillance of SARS-CoV-2 in the environment and animal samples of the Huanan Seafood Market
La contaminazione delle derrate di origine animale e del loro packaging con tracce del genoma di Sars-CoV-2 è stata considerata dalla Repubblica Popolare Cinese motivo di respingimento di partite di carne e di pesce provenienti dall’estero, senza che tale presenza possa essere associata in alcun modo ad evidenze di contagio tramite la via alimentare, e quindi ad un rischio per la salute umana. Su questa decisione unilaterale, è stato chiamato ad esprimersi la World Trade Organization (WTO), nell’ambito del Comitato che si occupa delle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS), misure che devono essere basate su evidenze scientifiche solide, per non causare turbative al libero mercato di merci sane, leali, e mercantili.
E’ stato appena pubblicato come preprint uno studio sulla sorveglianza di SARS-CoV-2 all’interno del mercato di Wuhan, ritenuto il luogo da cui è scaturita la pandemia. Sono presentati i risultati del rilevamento SARS-CoV-2 di 1380 campioni raccolti dall’ambiente e dagli animali (18 specie differenti, dal serpente alla lepre) all’interno del mercato all’nizio del 2020, mediante RT-qPCR specifica per SARS-CoV-2. 73 campioni ambientali sono risultati positivi per SARS-CoV -2 e da tre campioni sono stati isolati i virioni completi, a dimostrare la infettività. I virus del mercato condividevano un’identità nucleotidica dal 99,980% al 99,993% con l’isolato umano HCoV/Wuhan/IVDC-HB-01. Al contrario, non è stato rilevato alcun virus nei tamponi animali. Gli acidi nucleici SARS-COV-2 nei campioni ambientali positivi hanno mostrato una correlazione significativa con i luoghi maggiormente frequentati dall’uomo. In sintesi, questo studio conferma come, oltre alle strutture sanitarie, debba essere posta dovuta attenzione alla prevenzione primaria nei luoghi dedicati alla produzione e commercio alimentare, laddove la contaminazione ambientale è un proxy di una più elevata circolazione virale interumana.
La necessità di prevenire l’ingresso del virus nelle strutture deputate alla produzione, lavorazione, e
distribuzione dell’alimento è stato oggetto di dibattito nell’ambito della Fiera Agricola di Verona il 2 marzo, in un incontro organizzato dalla AULSS Scaligera e dedicato alla SALUTE, SICUREZZA E LEGALITÀ DEL LAVORO AGRICOLO.