Il dossier “A-mici in Città” 2024 di Legambiente rivela un quadro allarmante, mettendo in luce diverse lacune nel Codice penale, ritardi nelle sterilizzazioni, adozioni e campagne informative.
In Italia, crescono preoccupanti episodi di maltrattamento, uccisione e abbandono, ai danni dei gatti (specialmente quelli randagi).
I dati rivelano infatti un lato oscuro che minaccia il benessere dei nostri compagni a quattro zampe.
Emerge, infatti, una situazione piuttosto preoccupante, che evidenza una quasi completa mancanza di tutela legale. Il ritardo nelle azioni preventive e la lacuna nei reati contro gli animali nel Codice penale rendono evidente la necessità di un cambiamento urgente.
I dati del dossier “A-mici in Città” 2024 di Legambiente
Sebbene l’Italia possa vantare di essere uno dei paesi più accoglienti nei confronti dei gatti, con una presenza stimata di 10-15 milioni di felini nelle case e da 700.000 a 1.150.000 nelle colonie urbane, il quadro reale è oscurato da dati inquietanti.
Nel corso del 2022, le forze di polizia hanno registrato ben 751 reati di abbandono, maltrattamento e uccisione di animali domestici, accompagnati da 2.408 illeciti amministrativi e 412 persone denunciate.
La mancanza di disposizioni specifiche contro gli atti di violenza nei confronti degli animali nel Codice penale rappresenta una falla evidente. La cronaca quotidiana documenta episodi di brutalità, amplificata dall’assenza di sanzioni adeguate. Questo vuoto legale getta un’ombra su qualsiasi sforzo di tutela per i nostri amici a quattro zampe, lasciandoli vulnerabili agli abusi e alle negligenze.
I ritardi nelle sterilizzazioni, nelle adozioni e nelle campagne informative peggiorano ulteriormente la situazione.
Nel 2022, solo il 40% dei Comuni ha dichiarato la presenza di colonie feline, mentre solo il 33,9% è a conoscenza della dimensione di queste colonie. Un dato ancora più allarmante vede solo l’8,7% dei Comuni che ha sterilizzato oltre il 90% dei gatti nelle colonie, rivelando un disperato bisogno di interventi più incisivi per controllare la popolazione felina.
Le proposte di Legambiente
Bisogna, quindi, adottare misure concrete per porre fine a una crisi di benessere animale che minaccia il cuore stesso della relazione tra gli italiani e i gatti.
Anche per questo motivo Legambiente solleva la questione e propone soluzioni concrete. Chiede al Parlamento di approvare la proposta di legge dell’on. Michela Vittoria Brambilla, che rafforza i delitti contro gli animali.
Invita anche il Ministero della Salute a implementare rapidamente il Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia per tenere traccia di tutti i gatti domestici.
Alle Regioni e ai Sindaci, Legambiente chiede di attivare accordi con le associazioni per la protezione degli animali, mappare le colonie feline entro il 2024, avviare una campagna di anagrafe e sterilizzazione entro il 2027 e assicurare la piena operatività di 400 gattili sanitari entro il 2030.
Questo pacchetto di proposte mira pertanto a garantire il benessere degli animali, il che si traduce in un miglioramento del benessere individuale e collettivo delle persone.
Il testo del dossier
Qui il documento completo.