Il governo aumenta i soldi stanziati nella manovra di bilancio per rinnovare il contratto dei dipendenti statali. Rispetto alla precedente bozza, quella più aggiornata, fatta trapelare ieri, prevede 1,1 miliardi di euro (invece di 1,050) nel 2019, 1,425 (anzichè 1,075) nel 2020 e 1,775 (invece di 1,125) nel 2021. In totale sono 4,2 miliardi in un triennio, anche se ai fini del contratto le cifre non si possono sommare anno per anno. Una volta concesso un aumento di 1,1 miliardi il primo anno, infatti, quella spesa rimane sempre costante.
Dunque per il secondo anno ci sono 325 milioni in più a cui si aggiungono altri 350 milioni l’anno dopo. Il testo definitivo della manovra dovrebbe essere trasmesso oggi in Parlamento. Per gli statali sono confermate le altre anticipazioni. L’elemento «perequativo», il mini bonus ottenuto dai dipendenti pubblici con redditi bassi nell’ultimo contratto, ma pagato solo fino a dicembre, sarà confermato anche nelle buste paga di gennaio e rimarrà in vigore fino alla firma del nuovo contratto nel quale dovrà essere riassorbito. La legge di Bilancio oltre a rifinanziare l’elemento perequativo, prevede anche uno stanziamento. In attesa del contratto, gli statali riceveranno un’indennità di vacanza contrattuale pari allo 0,42% della retribuzione da aprile, e dello 0,70% da luglio. La versione aggiornata del testo prevede anche che 210 milioni possano essere destinati, nell’ambito dei rispettivi contratti per il triennio 2019-2021, alla disciplina degli «istituti normativi» nonché ai «trattamenti economici accessori» privilegiando quelli finalizzati a «valorizzare i servizi di natura operativa».
IL DETTAGLIO
Per i dipendenti della pubblica amministrazione viene anche confermato lo sblocco del turn over. Dal prossimo anno le amministrazioni pubbliche potranno spendere per le assunzioni il 100% della spesa risparmiata per i dipendenti andati in pensione. Questo permetterà, in linea teorica, più ingressi rispetto alle uscite. Il motivo è semplice: un dipendente anziano guadagna più di uno giovane. Usando il criterio della spesa, invece di quello delle teste, ci sarà un effetto moltiplicativo sugli ingressi. Secondo le prime simulazioni, al netto dei prepensionamenti con «Quota 100» (62 anni di età e 38 di contributi), il ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione dovrebbe portare all’ingresso di 147 mila giovani.
IL RINNOVAMENTO
C’è poi un piano di assunzioni straordinarie delineato dalla manovra e che riguarderà soprattutto il comparto sicurezza. Ben 6.150 assunzioni straordinarie riguarderanno le Forze dell’ordine: 1.043 unità per l’anno 2019, 1.320 unità per l’anno 2020, 1.143 unità per l’anno 2021. Nei prossimi tre anni saranno assunti anche mille ispettori del lavoro e 60 funzionari per l’Inail.
IL MESSAGGERO